giovedì 31 ottobre 2013

Halloween spaventa solo chi non sa divertirsi



E’ da una settimana che tutte le volte che mi collego alla mia pagina Facebook mi pento immediatamente di averlo fatto per il nervoso che mi monta a leggere certi post. In realtà questo accade spesso e infatti prima o poi scriverò un post sulle categorie più fastidiose che popolano il mondo di Facebook. Ma questo è un altro discorso. Dicevo che da una settimana, leggo una sfilza di post di campagne anti Halloween. Tantissime persone si sono immolate per questa causa di vitale importanza e spammano le bacheche con link e pensieri del tipo “è una festa pagana” o “ è stata creata solo per fare del consumismo. Allora, io posso provare a capire (facendo tanta fatica) entrambe i pensieri. Anche se credo che ciascuno possa spendere e consumare i propri soldi come gli pare e le persone che dicono che Halloween è una festa pagana devono dimostrarmi di essere dei credenti praticanti e non festeggiare nessun’altra festa pagana (compleanni inclusi) altrimenti non fanno testo proprio come tutti gli altri. Ma quello che proprio non digerisco è chi fa le campagne distruttive con il motto “non è una festa della tradizione italiana, non festeggiamola per non perdere le nostre origini”. Ah si? Halloween sarebbe una festa “straniera” e quindi non la possiamo festeggiare? E allora con Babbo Natale come la mettiamo? Se proprio la vogliamo dire tutta, il Babbo Natale vestito di rosso è stato creato dalla Coca Cola nel 1931. Quindi, guarda un po’, è americano proprio come Halloween! E guardate che io lo so che voi, si proprio voi che scrivete di quanto Halloween sia una festa ridicola e inutile, siete le stesse persone che ogni anno a Natale appendono i Babbo Natale sul balcone, addobbano l’alberello e si abbuffano di panettone. Consumisti, pagani e rinnegatori della patria! Ma poi, a proposito di Coca Cola, non dovremmo berla perché è americana? Andiamo al cinema a guardare solo film italiani? Acquistiamo solo musica italiana? Ma si, buttiamo tutti i nostri i cellulari, sono stranieri, torniamo alla buona e vecchia Sip!
Ma poi è mai possibile in Italia si diventa nazionalisti solo di fronte alle cause inutili? Perché non tentiamo di sentirci più italiani ogni giorno dell’anno proponendo campagne molto più serie magari contro chi calpesta la nostra dignità? E qui mi fermo perché anche questa è un’altra storia.

Ora, detto questo, io quest’anno per la prima volta ho creato la mia prima zucca. Io e mio marito l’abbiamo fatto più che altro per far divertire la mia piccolina che a giorni compie un anno. L’abbiamo vestita con il suo vestitino da zucca e ci siamo messi a svuotarla e intagliarla. Lei si è divertita moltissimo, io e mio marito anche (forse più di lei) e questo è l’importante! Non abbiamo commesso peccati mortali e ne tantomeno ci dimenticheremo di divertirci anche a Carnevale. E poi, diciamocela tutta, le feste religiose hanno sempre come tema base la morte e la sofferenza, e se qualcuno ha deciso di inventarsi per i bimbi un vecchietto vestito di rosso che va in giro a portare regali, i trick or treat e l’uovo di pasqua con la sorpresa, ha fatto solo bene.  
Quindi, buon Halloween a tutti.

mercoledì 30 ottobre 2013

Ma che fine fanno le mamme nelle fiabe?



Da quando sono diventata mamma mi capita di riflettere sulle cose più assurde. Questo è il periodo delle fiabe per bambini. Si, le dolci e tenere fiabe che hanno sempre un lieto fine e che quando le leggi da adulto (ormai disilluso) ti verrebbe la voglia di prendere i fratelli Grimm and  company e farli saltare giù da un aereo in volo. Ma  non è questo il punto. Vi siete mai domandati che fine hanno fatto le mamme nelle fiabe? Si perché se ci pensate bene, nella maggior parte delle storie per bimbi, la mamma o è morta o è una stronza fotonica alla quale nella vita reale i servizi sociali non affiderebbero neppure un gatto. E i papà? I teneri e poveri papà,vengono nella maggior parte dei casi lasciati da soli a crescere i figli,  suscitando una tenerezza infinita persino nei cuori più duri. Ma poi perché i papà se fanno i papà suscitano tenerezza e le mamme no? Ma questa è un’altra storia.

All’inizio pensavo che la cosa riguardasse solo le vecchie fiabe, che tra l’altro partivano sempre da una storia di sfighe e disgrazie.  Pollyanna, Candy Candy, Georgie, Pippi Calze lunghe, Heidi, Anna dai capelli rossi, Dolce Remì, Biancaneve, Cenerentola, tutte orfane di mamma. Ma poi anche negli anni 80 la storia si ripete: Spank, Lovely Sara, Annette, Occhi di gatto. Per non parlare di quelle mamme che avrebbero fatto meglio a morire come le mamme di Hansel e Gretel e Pollicino, ve la ricordate? Convincono entrambe il marito ad abbandonare i figli nel bosco…devo aggiungere altro? E la mamma di Cappuccetto Rosso? Manda una bimba di 5 anni nel bosco tutta sola e l’unica cosa che riesce a dirle è “stai attenta al lupo”? Ma perché non ci andavi tu dalla nonna a portarle da mangiare brutta megera che non sei altro! E la mamma di Monsters and co.? Lascia la figlia in balia di un gruppo di mostri che oltre a vivere nel suo armadio la trascinano in un mondo parallelo senza preoccuparsi minimamente di che fine abbia fatto la figlia! Per non parlare di Ratatouille, l’intera colonia di ratti è tutta maschile e la presenza femminile è pressoché inesistente…

Insomma le mamme o non ci sono perché morte tragicamente o se ci sono farebbero meglio a rinchiuderle in galera e buttare la chiave. Ma io una spiegazione me la sono anche data. Chi le scrive le fiabe? Tranne che per Pollyanna e poche altre, le fiabe sono scritte da loro, gli uomini, i papà. Potrebbero mai parlare di mamme che si fanno il mazzo per dimenarsi in una quotidianità fatta di pochissime ore rispetto a tutte le cose che hanno da fare per crescere i figli, andare a lavoro, fare le mogli devote e le mamme tenere e presenti e magari ogni tanto anche una ceretta e un libro?
Ecco perché le chiamano favole!